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La Ciclabile della Val Seriana-SOSPESA X MALTEMPO
Ritrovo e partenza:
- Piacenza: ore 7,30 Parcheggio Centro commerciale FARNESE (a sant’Antonio, via Atleti Azzurri d’Italia)
- Arrivo: Torre Boldone (BG) Viale Lombardia 27 - ore 9.00
Percorso: autostrada del Sole in direzione di Milano, prima del casello di Melegnano imboccare l’autostrada A58 che confluisce sull’autostrada Milano-Venezia, prendere per Venezia e uscire al casello di Bergamo. Dopo il casello seguire le indicazioni per: val Seriana, Alzano Lombardo, Nembro, Clusone. Torre Boldone è il primo paese dopo Bergamo. Ampio parcheggio all’arrivo.
Viaggio con auto proprie dotate di portabici (o con bici caricate nel bagagliaio): coloro che ne sono sprovvisti devono comunicarlo al momento dell’adesione, le bici verranno caricate su altre auto in base alla disponibilità.
Pertanto, chi partecipa con l’auto e il portabici deve informare Michele di:
- quanti posti bici liberi può mettere a disposizione
- quanti posti passeggeri liberi può mettere a disposizione
Difficoltà: MEDIA (il percorso si sviluppa sul vecchio sedime ferroviario, su asfalto e strada bianca, in salita non impegnativa all’andata).
Lunghezza a/r: km. 62 (31 in leggera salita fino a 550 m.)
Termine: arrivo a Piacenza entro le ore 19,00
Quota di partecipazione: € 5,00 solo per i non soci
Informazioni e adesioni obbligatorie entro venerdì 9 Giugno Michele - cell. 335-6970333
Pranzo al sacco o presso i bar di Clusone.
PRESENTAZIONE ITINERARIO
Una ciclopedonale da percorrere con calma e relax, 62 km pedalando nella natura affiancando il fiume Serio e sfiorando i paesi adagiati nella valle.La pista ciclabile è ben segnalata lungo tutto il percorso con indicazioni chilometriche e pannelli informativi sulla flora e fauna tipica del fiume, non è difficile avvistare lungo il percorso conigli selvatici e ibis. Si attraversa il fiume Serio diverse volte su moderni ponti in acciaio e legno o su antichi ponti medievali in pietra abbandonati in passato perché troppo stretti per le auto ma ora ben recuperati per lo scopo.
IL TRENO E IL TRAM E LA CICLABILE, UN PO’ DI STORIA
Diversi chilometri della ciclabile sono realizzati sul vecchio sedime della ferrovia della val Seriana, attiva fra il 1884 e il 1967, collegava la città di Bergamo con Clusone.Inizialmente le locomotive erano a vapore, poi sostituite gradualmente nel 1947 con littorine diesel. Nel 1967 la linea fu dismessa e rimase abbandonata per decenni quando nei primi anni 2000 iniziarono a costruire alcuni brevi e frammentati tratti della ciclabile sul vecchio sedime ferroviario. Successivamente la ciclabile venne ampliata e spostata per dare spazio alla tramvia elettrica TEB Bergamo-Albino completata nel 2011.
LUNGO IL PERCORSO
Lungo il tragitto, ad ALZANO LOMBARDO, sulla ns sinistra in andata avremo la POLINI, già famosa per le marmitte e i pezzi di ricambio per motorini, oggi leader italiano per costruzioni di motori per EBIKE
Quindi le centrali Idroelettriche
Le centrali sul fiume, nate tra gli anni ‘20/’30 servivano a dare forza motrice alle industrie tessili della area. Soprattutto su iniziativa della famiglia CRESPI, ben nota per il villaggio e lo stabilimento sull’Adda. In particolare: Ex Centrale Termoelettrica – Italgen: Villa di Serio BG. la centrale e le relative pertinenze furono realizzate negli anni '30.La centrale si completa con la scala di risalita dei pesci, realizzata per consentire la naturale migrazione della fauna ittica e il progetto di riqualificazione fluviale.
La meta: CLUSONE
Situato nella val Seriana superiore, a circa 35 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico. L'origine del nome ha spesso visto gli storici confrontarsi in accesi dibattiti: la tesi più accreditata è quella che prenderebbe come riferimento la dicitura Clausonium, indicata in documenti medievali, che deriverebbe dal latino Clausus, ovvero un luogo chiuso, una zona circoscritta da monti. Una seconda ipotesi, perorata dallo storico bergamasco Bortolo Belotti, prenderebbe spunto da manoscritti degli anni 830 e 837, in cui il borgo viene citato rispettivamente con Clisione e Clusione, attribuendo l'origine alla parola latina Ecclesia.I primi insediamenti umani risalgono all'età del ferro (circa XII secolo a.C.), si trattava di popolazioni di origine ligure, dedite alla pastorizia, tra cui gli Orobi.Ad essi, a partire dal V secolo a.C., si aggiunsero e integrarono le popolazioni di ceppo celtico, tra cui i Galli Cenomani.A partire dal I secolo a.C. il territorio fu interessato dalla conquista dei Romani che a livello amministrativo vi istituirono un vicus.
MEDIOEVO
Con l'arrivo dei Franchi, avvenuto verso la fine dell'VIII secolo, il territorio venne sottoposto al sistema feudale, con il paese che inizialmente venne assegnato, al pari di gran parte della valle, ai monaci del monastero di San Martino di Tours.Con il passare degli anni al potere vescovile si affiancò quello di alcune famiglie della zona, che cominciarono ad entrare in contrapposizione tra loro. Al termine del XII secolo furono concesse numerose autonomie che permisero la creazione del comune di Clusone, attestato ufficialmente per la prima volta in un documento del 1182. L'istituzione comunale era retta dagli appartenenti alla classe dei proprietari terrieri e alla classe mercantile, che poterono gestire più o meno direttamente i beni comunali, affittando pascoli e facendo pagare dazi.
Sotto la SERENISSIMA
La positiva condizione commerciale e produttiva ricevette un ulteriore impulso quando, nella prima metà del XV secolo, si verificò il passaggio dell'intera zona alla Repubblica di Venezia, avvenuto nel 1427 dopo un'espressa richiesta di Bergamo e delle sue valli, e ratificato dalla Pace di Ferrara del 1428. La Serenissima garantì una diminuzione della pressione fiscale e offrì maggiore autonomia, dando inizio ad un periodo contrassegnato da tranquillità sociale in cui l'intera zona continuò a prosperare. Il potere della Repubblica di Venezia ebbe termine nel 1797, in seguito al trattato di Campoformio, quando venne sostituita dalla napoleonica Repubblica Cispadana. Grandi strati della popolazione, guidati da clero e borghesia, non accettarono le idee della rivoluzione di cui i francesi erano portatori, tanto da organizzare episodi di ribellione. Il più eclatante fu quello che vide l'abbattimento dell'albero della libertà, simbolo della rivoluzione stessa, che venne eretto nella piazza di fronte al palazzo comunale. La rivolta fu soffocata da una durissima repressione, che vide numerosi arresti ed esecuzioni, tra cui quella dell'autore del gesto, tale Luigi Bana di Ardesio.
MONUMENTI
Basilica di Santa Maria AssuntaLa basilica sorge in posizione dominante sull'abitato con il lato sud rivolto verso la città. Dotata di un portico con archi e colonne che si affaccia su una scenografica scalinata, decorata da balaustre e dalle quattro grandi statue degli evangelisti, venne costruita su disegno di Giovanni Battista Quadrio tra il 1688 e il 1698. Elevata al rango di Basilica minore da papa Giovanni XXIII nel 1960.
Oratorio dei Disciplini – la DANZA MACABRA L'oratorio, la cui costruzione risale al 1350, sorge di fronte alla basilica e presenta in facciata un affresco risalente al 1484-85, attribuito a Giacomo de Buschis, detto il Borlone. Le pitture sulla facciata son divise su tre registri, con in alto il Trionfo della Morte, nel registro intermedio una danza macabra di grande interesse, mentre su quello inferiore un Giudizio universale gravemente danneggiato. Infatti, nel 1673 la confraternita dei Disciplini, contestualmente all'innalzamento del fabbricato, costruì una scala che permise l'accesso al piano superiore, che cancellò questa parte dell'affresco. Solo dopo la metà dell'800 con la costruzione di un'entrata laterale, la scala incriminata venne rimossa. Numerosi furono i restauri, i primi nel 1902, ripetuti nel 1970 e nel 2000.
Palazzo ComunaleStruttura assurta a simbolo della cittadina, risale a un periodo compreso tra l'XI e il XII secolo ed era, più che palazzo di signori, l'ultimo baluardo difensivo del borgo clusonese. Un portale settecentesco sulla piazza S. Andrea è l'ingresso principale, mentre quello secondario in via Brasi porta attraverso un androne al piano superiore.Sulla parete sud, vi si trova anche la Torre dell'orologio, con l'orologio opera di Pietro Fanzago che indica i movimenti degli astri, della terra, del sole e della luna, riportati con grande precisione. Esempio mirabile di orologeria meccanica.Nipote del costruttore, il famoso scultore Cosimo Fanzago, nato a Clusone nel 1591, fu attivo soprattutto a Napoli, dove creò un'originalissima versione locale del barocco, fatta di ricchissimi intarsi di marmi colorati che ornano strutture ancora permeate di rigore manierista. Nel 1647, subito dopo la rivolta di Masaniello, abbandonò Napoli per un breve periodo e si recò a Roma, dove restaurò le chiese di San Lorenzo in Lucina e Santa Maria in Via Lata. È noto che il Fanzago avesse un carattere generoso con la committenza e grazie alle sue intercessioni diversi artisti poterono esprimere il loro estro creativo in totale autonomia come avvenne per il pittore Francesco Solimena che poté brillantemente iniziare a soli diciott'anni la sua carriera con lavori nella chiesa del Gesù Nuovo, perché il Fanzago, che aveva intuito il valore del giovane artista, si era fatto garante presso i committenti dei buoni risultati della sua opera. Riposa a Napoli, sua città di elezione
Palazzo FogacciaLa costruzione ebbe inizio nel 1693 e terminò nel 1709 da un progetto dell'architetto Giovanni Battista Quadrio. L'austerità della facciata esterna in muratura rustica contrasta con la ricercatezza degli interni, un labirinto di sale e corridoi riccamente affrescati e dipinti in stile neoclassico.L'edificio ospita gli eredi della famiglia Fogaccia.