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Anello dello Stirone
Ritrovo e partenza: ore 9,00 a San Lazzaro, Via Emilia Parmense, presso il distrributore di fronte all'università Cattolica
Viaggio con auto proprie dotate di portabici (o con bici caricate nel bagagliaio): coloro che ne sono sprovvisti devono comunicarlo al momento dell’adesione, le bici verranno caricate su altre auto in base alla disponibilità.
Difficoltà: IMPEGNATIVA (per la presenza di varie salite anche ripide e la percorrenza su strade aperte al traffico, la partecipazione è riservata ai soci possessori di bici elettriche o a chi ha già raggiunto un discreto allenamento, no city bike)
L’uscita è riservata solo ai soci Fiab Amolabici e verrà effettuata se perverranno almeno 6 adesioni.
Lunghezza: km. 50
Termine: arrivo a Piacenza entro le ore 18,00
Quota di partecipazione: costo del pranzo per chi non è provvisto di pranzo al sacco
Informazioni e adesioni obbligatorie entro Venerdì 5 maggio:
Attilio – cell. 333.3595101
Presentazione dell’itinerario
Si precisa che l’itinerario si sviluppa su strade aperte al traffico.
Si procede sempre in gruppo.
Si parte in direzione di Alseno, dove si svolta per Castell’Arquato e dopo pochi chilometri entriamo a Cortina, parcheggiando al cimitero o nelle vicinanze.
Si parte quindi in salita verso la località Fellegara, scendendo poi sulla strada per Bacedasco Basso per risalire verso Lame, Roncadello e i Gennari, arrivando a Scipione Ponte.
Stiamo attraversando il Parco Fluviale dello Stirone, dove, nell’alveo del fiume, si trovano numerosi reperti risalenti a una passata presenza del mare.
Da qui si procede in piano verso Pietra Nera, che prende il nome da una conformazione rocciosa ofiolitica di colore scuro di origine vulcanica, dove è presente anche un piccolo laghetto dovuto a una precedente cava.
Torniamo di poco indietro fino al bivio che ci porterà con una lunga e a tratti ripida salita al borgo medioevale di Vigoleno: sosta e visita.
Si riparte per scendere nella valle dell’Ongina fino ai Franchini, da dove parte in salita una stradina che va a incrociare la strada che proviene da Bacedasco alto; proseguiamo e scendiamo a Castell’Arquato, ammirando gli splendidi panorami sulla val d’Arda col borgo medievale sullo sfondo.
Arrivati al paese con ripida salita arriviamo alla piazza della collegiata: sosta e pausa pranzo in un locale a nostra scelta o pranzo al sacco nel giardino con vista.
Si riparte per risalire i tornanti fino al bivio per i Martani, raggiungiamo poi Bacedasco Terme e da qui chiudiamo il giro a Cortina.
Il Parco... da sapere
Il Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano è stato istituito con L.R. 24/2011, dall'unione del Parco regionale fluviale dello Stirone, con la Riserva Naturale Geologica del Piacenziano.
L'Area Stirone si sviluppa ai lati del torrente omonimo, dalla località La Villa, a monte, fino al ponte sulla via Emilia a Fidenza. Il territorio interessato assume tre aspetti morfologici fondamentali: il paesaggio fluviale con le fasce boscate, corrispondenti alla zona centrale occupata dal torrente, il paesaggio agrario, situato lateralmente al corso d'acqua, e il paesaggio delle prime colline appenniniche, con i rilievi più alti rappresentati dal Monte Combu (350 m) e dal Monte Santo Stefano (457 m).
Il torrente è noto agli studiosi di paleontologia e oggetto di studi scientifici di rilevanza internazionale per la presenza di sedimenti marini ricchi di reperti fossiliferi riferibili al Miocene superiore, al Pliocene e al Pleistocene. La serie fossilifera ha inizio presso la località La Bocca e termina a valle della località Laurano; l'inclinazione degli strati e la loro successione ordinata consentono di ripercorrere, da monte verso valle, l'evoluzione ambientale e climatica del Bacino Padano negli ultimi 6,5 milioni di anni.
L'Area Piacenziano è costituita da nove zone distribuite in cinque vallate del territorio piacentino orientale:
- Val Vezzeno - Zona n. 1 "Rio Rosello", tra Sariano e Gropparello
- Val Chero - Zona n. 2 "Val Chero, parete in sinistra idrografica presso Badagnano"; Zona n. 3 "Calanchi di Rio Carbonaro"
- Val Chiavenna - Zona n. 4 "Voragine nei pressi di Osteria di Montezago"; Zona n. 5 "Calanchi di Rio Stramonte a sud di Diolo"
- Valle dell'Arda - Zona n. 6 "Alveo del torrente Arda tra il ponte di Castell'Arquato e San Cassano"; Zona n. 7 "Calanchi alle pendici di Monte Giogo in sinistra idrografica dell'Arda"; Zona n. 8 "Calanchi alle pendici di Monte Padova e Monte Falcone in riva sinistra dell'Arda
- Valle Ongina Zona n. 9 "Calanchi in sinistra idrografica del torrente Ongina e rilievi di Monte La Ciocca".
La maggior parte delle zone tutelate è ubicata in corrispondenza di spettacolari aree calanchive la cui instabilità ed asprezza hanno favorito la conservazione di peculiari habitat, dove le emergenze geo-paleontologiche si fondono con aspetti naturalistici e paesaggistici di notevole pregio. È proprio l'abbondanza e l'ottimo stato di conservazione dei reperti fossili qui presenti, risalenti al periodo di storia della Terra noto proprio col nome di Piacenziano, che ha reso celebre, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, questa parte del territorio piacentino al mondo scientifico internazionale.
Il Parco è attraversato dalla medievale Via Francigena e il territorio è costellato da antichi borghi, Pievi, chiese, cui si affiancano alcuni magnifici esempi di turriti Castelli.